LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

mercoledì 7 maggio 2014

Ermada, la fortezza inespugnabile

Ermada, la fortezza inespugnabile
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Società di Studi Carsici A.F. Lindner
F.lli Cervi 9/g, Ronchi dei Legionari






Visita guidata di interesse storico-speleologico-naturalistico domenica 25 maggio 2014.
Escursione sulle tracce e nelle caverne delle truppe austroungariche che difendevano il Monte Hermada, strategica montagna posta a difesa della città di Trieste al tempo della Grande Guerra.
Andremo a visitare la grotta dell’Ospedale e le caverne Karl e Zita, tre grandi cavità naturali adattate a scopi bellici dalle truppe austroungariche.
L’escursione proposta sul Monte Ermada offre la possibilità di scoprire la linea difensiva austro-ungarica fortificata nel settembre del 1916 dopo la Sesta Battaglia dell'Isonzo. La vittoria italiana aveva costretto l'esercito asburgico ad abbandonare le alture attorno a Monfalcone e ad attestarsi in questa zona del Carso triestino. La scelta di fermarsi sul Monte Ermada e sulle cime circostanti non fu casuale, ma fu di natura strategica e pratica. Da qui si poteva controllare sia il Vallone di Brestovizza (Brestovica Dol, oggi in Slovenia) che il passaggio verso Trieste. Le doline, i passaggi tra le rocce e le grotte naturali dell'altopiano carsico si adattarono perfettamente alle necessità della Grande Guerra. In breve tempo furono così costruite trincee, appostamenti e ricoveri per soldati rendendo questa nuova linea una barriera invalicabile per gli italiani. Tutti gli assalti della Terza Armata tra l'Ottava e la Decima Battaglia dell'Isonzo infatti furono respinti nonostante il numero dei soldati austro-ungarici fosse nettamente inferiore.
Poco distante dalla cima del monte Ermada è possibile visitare la grotta del monte Ermada. Scoperta solamente nel 1969, la grande cavità era destinata a far alloggiare le truppe austro-ungariche che combattevano sul fronte.
Le Grotte Karl e Zita, conosciute anche come Grotta della Gavetta e Grotta del Pilone. La denominazione data dai comandi asburgici fu una dedica al nuovo imperatore succeduto a Francesco Giuseppe, Carlo I, ed alla sua consorte, Zita di Borbone. Entrambe hanno al loro interno svariati ripiani collegati da scale dove i soldati potevano riposare o trovare un momentaneo riparo dal pericolo. La recente pulizia della gradinata di accesso alla grotta Karl permette di visitare il suo interno. Oggi inoltre, grazie al lavoro degli speleologi, è possibile passare dalla Grotta Karl a quella Zita attraverso uno stretto cunicolo che era stato inizialmente aperto dai soldati ma mai terminato.



PER VEDERE IN ANTEPRIMA IL PERCORSO VISITA LA MOSTRA


VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE A SISTIANA


GRUPPOERMADA VF

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