LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

venerdì 16 maggio 2014

IL RUOLO DELLA DONNA NEL CONTESTO BELLICO 1914/1918


Anonime operai di tante fabbriche di munizioni, tornitrici, portalettere, conducenti di tram, ferroviere e madri di famiglia in attesa dell’uomo al fronte. Vedove di guerra, madri sole costrette a cercare improbabili lavori e sussidi.
Accanto a queste, altre donne più o meno note e rimaste nella memoria di quel periodo chiamato Prima Guerra Mondiale. Scrittrici, viaggiatrici, gentildonne desiderose di creare patronati, essere in qualche modo vicine ai soldati, partecipare allo sforzo delle Patrie in guerra. Alcune di queste hanno lasciato scritti, diari, relazioni  - anche tradotte da altre lingue - che sono divenute testi di riferimento.
La più celebre forse Alice Schalek, con le sue testimonianze dai fronti del Tirolo e dell’Isonzo, ma anche una nota scrittrice americana al servizio dell’ufficio per la stampa di guerra dell’Impero Austro ungarico, Nellie Blay, contraltare di Edith Wharton, viaggiatrice sul primo fronte occidentale i cui articoli vennero pubblicati da alcune testate negli Stati Uniti per venir poi raccolti in un volume.
Anche dall’Italia, con molti sforzi dato l’atteggiamento negativo del Comando Supremo ci fu almeno una dama che ottenne di andare vicino al fronte, Stefania Türr che pubblicò le note di questo suo viaggio nel novembre 1917, subito dopo la ritirata italiana al Piave.

Roberto Todero

MUGGIA - 16 MAGGIO 2014 ORE 17.00
SALA MILLO - PIAZZA DELLA REPUBBLICA 4



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