LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

martedì 28 gennaio 2014

“Ed ora andiamo! Il romanzo di uno scalcinato”



Il Progetto

La riedizione del diario di guerra di Mario Muccini “Ed ora andiamo! Il romanzo di uno scalcinato” è stata curata da Sergio Spagnolo, studioso degli eventi della Grande guerra, socio dell’Associazione Storica Cimeetrincee e del Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra della Società Alpina delle Giulie.
Alla riedizione hanno collaborato Fabrizio Corso da Modica (RG) per le integrazioni fra la prima e seconda edizione (censurata e riveduta) e Paolo Seno da Mestre (VE) per la veste grafica.
Si tratta di un diario di guerra di un ufficiale italiano che ha combattuto sul Carso e sulle Alpi e Prealpi Carniche e Giulie durante la Grande Guerra.
La riedizione è arricchita da sei appendici, una per ogni settore, dove Muccini aveva combattuto, scritta dai maggiori esperti storici di quei luoghi:
Mitja Juren del Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra della Società Alpina delle Giulie (GRSGG), guida storica esperta di Sentieri di Pace per il Monte S.Michele autore di numerose pubblicazione sulla Grande Guerra tradotte anche in lingua slovena: Il Carso dimenticato 1-2, Monte S. Michele – Debela Griža, La memoria del Brestovec – Spomin Brestovca.
Roberto Lenardon del Comitato scientifico del Museo di Kötschach – Mauthen, rappresentante per l’Italia dell’Associazione Dolomitenfreunde-Amici delle Dolomiti, maggior esperto del Pal Piccolo – Kleiner Pal che ha messo a disposizione anche numerose foto dell’archivio dei Dolomitenfreunde.
Antonio Scrimali, presidente onorario del GRSGG, creatore del Catasto Epigrafia Grande Guerra, autore di alcune fra le più famose guide sui campi di battaglia, autentiche pietre miliari per tutti gli appassionati e studiosi.
Guido Alliney, storico, membro del GRSGG, maggior esperto del Mrzli Vrh – Monte Mrzli (Slo) sul quale ha condotto profondi studi e ricerche che l’hanno portato a pubblicare: Mrzli Vrh - Una montagna in guerra, Mrzli, la battaglia dimenticata e il recente Caporetto sul Mrzli.
Željko Cimprič, fondatore del prestigioso Kobariški Muzej – Museo di Caporetto (Slo), vicedirettore e curatore delle mostre temporanee del museo, guida storica.
Mauro Zattera, sociodell’Associazione Storica Cimeetrincee, ricercatore e guida storica del fronte Trentino e del Garda, consulente di Paolo Rumiz per quel tratto di fronte nel suo recente: “L’albero tra le trincee” e autore con Riccardo Belladonna della guida: “Sentieri di confine”.

Questo libro, dimenticato per molti anni, poco noto probabilmente a causa del titolo che non lascia presagire che si tratti di un diario di guerra, è citato in molti saggi storici della grande guerra.
In accordo con la figlia di Mario Muccini, Annamaria che vive a Firenze e con molte associazioni culturali e storiche, istituzioni e aziende italiane e slovene, si è scelto di legarlo a un’iniziativa benefica senza scopo di lucro che consiste in una raccolta di fondi da destinare ai lavori recupero della chiesetta di un ex cimitero militare italiano che si trova a Plave – Plava (Slo) sulle rive dell’Isonzo. Un pregevole manufatto, costruito dai soldati italiani della brigata Firenze nel 1916, che conserva al suo interno numerose epigrafi e lapidi posizionate dai costruttori e dai parenti dei caduti.  Nel cimitero erano sepolti 3546 caduti che sono stati riesumati nel 1938 per essere poi traslati nel Sacrario di Oslavia. 
Il libro sarà offerto in omaggio a chi contribuirà con un’offerta minima "pro chiesa di S. Luigi".
Si tratta della prima iniziativa transfrontaliera di questo genere.

A questa iniziativa partecipano: Associazione Culturale Juliaest, Gruppo di ricerca storica Isonzo, Društvo Šoska Fronta, Kobariški Muzej, Associazione Storica Cimeetrincee, Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra, Museum 1915-18 vom Ortler bis zur Adria, Sentieri di Pace, Pot Miru Fundacija, Dolomitenfreunde, Istoreco, Museo Civico del Risorgimento di Bologna, Studio Bibliografico Ofi, Hotel San Martin, Tiro a segno nazionale sezione di Venezia, 4Land Cartography.
Ed è patrocinato da: Provincia di Gorizia – Carso 2014+, Občina Miren-Kostanjevica, Comune di Savogna-Občina Sovodnje ob Soči, Občina Kanal ob Soči, Comune di Sagrado, Provincia di Enna, Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije-Območna enota Nova Gorica, Občina Brda, Pot Miru.
La pubblicazione del libro è stata sostenuta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.















La chiesetta di San Luigi in una foto d’epoca e allo stato attuale


Il Libro


Il racconto di Muccini inizia in Sicilia dove viene assegnato a una brigata di fanti siciliani, il 147° fanteria della brigata Caltanissetta che ha la sede a Castrogiovanni, l’odierna Enna. Arriva in zona di guerra sul Monte San Michele nell’ottobre del 1915, dove viene quasi subito ferito gravemente al petto.
Le descrizioni delle tragiche condizioni in cui attaccavano i soldati italiani su quel settore del fronte sono qualcosa che difficilmente si riesce ad immaginare ma la capacità di Mario Muccini sta proprio nel fatto di saper descrivere in un modo impressionante e coinvolgente quelle situazioni con una capacità letteraria assolutamente unica.
Appena rimessosi in sesto, nonostante il parere contrario dei medici volle tornare al fronte, nel frattempo il suo reggimento si era spostato sul fronte della Carnia.
Passato indenne attraverso le maglie della censura,  troviamo l’unico riferimento scritto in quell’epoca alla fucilazione di  Cercivento,  fatto che venne reso noto solo negli anni ’70. Sul Pal Piccolo, dove sui fanti siciliani combattono in alta montagna gomito a gomito con gli alpini, comanda un reparto alla conquista del baluardo austro ungarico di Vetta Chapot . Per questa azione viene decorato per la prima volta con la medaglia di bronzo al valor militare.
Nel novembre del 1916 torna nuovamente sul Carso a Hudi Log – Boscomalo e a Nova Vas (Slo) descrive nuovamente le orribili condizioni di vita nelle trincee dove ci si poteva muovere solo di notte, mentre di giorno bisognava restare immobili nel fango fino al ginocchio e dove infezioni, congelamenti ed epidemie erano all’ordine del giorno.
Particolarmente toccante è il racconto dell’incontro con un ufficiale austriaco ferito a morte che gli affida il portafogli da spedire ai famigliari.
Dopo la IX battaglia dell’Isonzo la Caltanissetta cambia nuovamente settore, nel gennaio del 1917 viene trasferita sul Monte Mrzli nei pressi di Tolmin – Tolmino (Slo), uno dei più terrificanti settori del fronte, una sola   descrizione vale per tutte:
Si stava come le rondini appese ai cornicioni”.
In un susseguirsi di attacchi e contrattacchi subiscono gli effetti di una mina collocata sotto le linee italiane e i bombardamenti a gas. Muccini rimane leggermente intossicato ma prima di perdere i sensi organizza i soldati sbandati e terrorizzati dalla devastante esplosione e questo gli frutta una nuova decorazione.
Vengono decritti nuovamente altri aspetti poco noti di quella guerra, come la distribuzione di mutande di gomma contro i gas urticanti, episodi di giustizia sommaria da parte di ufficiali verso chi si rifiutava di andare all’assalto, di suicidi, di faticose corvées mentre le  licenze per i fanti siciliani restavano sospese per paura che giunti a casa disertassero.
La sua brigata il 24 ottobre 1917 viene travolta a causa delle posizioni indifendibili, assiste alla fine del colonnello Maurizio Piscicelli una delle uniche medaglie d’oro al valor militare concesse durante quei giorni, mentre inizia la grande ritirata attraverso il Friuli: Cividale, Udine, Campoformido, Codroipo, Aviano, Pordenone e Sacile.
Saccheggi, violenze, diserzioni… un esercito che si sfascia nella completa mancanza di ordini e di organizzazione.
La brigata decimata viene sciolta, Muccini destinato a un’altra brigata dove serve fino al termine della guerra.
Per Muccini è il momento di dismettere l’uniforme e indossare nuovamente gli abiti civili ed esce dalla caserma per l’ultima volta.
Non gli resta che dire:
 
Ed ora, andiamo!


Sergio Spagnolo
Associazione Storica Cimeetrincee

Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra - SAG

1 commento:

  1. sono alla ricerca di una copia del libro da acquistare. mi potete aiutare?
    Muccini nel suo scritto parla della morte di mio Zio Caporal Maggiore Carlo Raffaelli nella notte del 7 marzo 1917 sullo Sleme Basso
    grazie
    Augusto Di Gianfrancesco
    a.digianfrancesco@libero.it
    Augusto Di Gianfrancesco

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