LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

giovedì 30 gennaio 2014

Centenario della Grande Guerra

Centenario della Grande Guerra
Il 2014 è alle porte. Presto ricorrerà il Centenario del più sanguinoso conflitto che abbia mai sconvolto il pianeta. Era stato chiamato “La Grande Guerra”, mai immaginando che vent’anni dopo l’umanità sarebbe ricaduta in uno scontro di ancora più spaventevoli proporzioni.
L’Italia, dopo sofferta attesa, era entrata anch’essa in guerra (24 maggio 1915): non per velleità di conquiste ma per alte finalità patriottiche.
Bisognava concludere infatti il percorso risorgimentale iniziato con i Moti del 1821 e bruscamente interrotto, dopo le tre Guerre d’Indipendenza, con l’ingresso nel 1882 nella Triplice Alleanza, al fianco dell’Austria – Ungheria e della Germania.
Ne riparliamo in accoglienza dell’anelito dei nostri Caduti che dal silenzio del luogo del loro martirio pare che urlino: “NON DIMENTICATECI” !
Il Governo Italiano per commemorare la rotonda ricorrenza fin dall’agosto del 2012 ha costituito un Comitato interministeriale e ha stilato un programma di alte finalità etiche comprendente attività da svolgere in più sedi del territorio nazionale.
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dal canto suo, con una tempestività che la onora, ha fatto prontamente la sua parte. Entrando nel merito della commemorazione (quinquennio 2014- 2018) ha fissato i seguenti obiettivi: ricordare nominativamente, onorandone la memoria, ogni singolo Caduto (progetto “Albo d’Oro”), operare in ambito europeo promuovendo fra le Nazioni allora in guerra cerimonie condivise, inserire nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO alcuni siti del territorio regionale teatro, all’epoca dei fatti, di durissimi scontri.
Il 24 maggio u.s. ad Aquileia ha avuto luogo la prima manifestazione della commemorazione del Centenario, la consegna simbolica da parte del Presidente del MHC di un volume dell’Albo d’Oro ad una Associazione d’Arma.
Perché ad Aquileia? Scelta felicissima ! Non solo per il suo illustre passato:  è stata per secoli faro di civiltà prima romana, poi cristiana, poi veneziana. Ma ancor di più, se possibile, per la presenza, a lato della Basilica patriarcale, del “Cimitero degli Eroi”, uno dei più importanti Cimiteri Monumentali della 1^ Guerra Mondiale.
In esso giganteggiano tre opere scultoree di rara intensità emotiva:
·       “L’Angelo della Carità”, di Ximenes, che raffigura una Creatura Celeste nell’atto di sollevare verso il Cielo un Caduto;
·       “Il Cristo” di Furlan, dove Gesù stacca un braccio dalla Croce e lo pone amorevolmente sul capo di un Caduto sorpreso nel generoso atto di soccorrere un fratello giacente a terra;
·       La “Tomba–Altare” dei dieci “Militi Ignoti”, vegliati da Maria Bergamas, la Madre putativa del Caduto senza nome accolto con tutti gli onori nel Vittoriano, sul Campidoglio, all’Altare della Patria.
Così le aveva scritto il suo amato Antonio, Volontario Irredento, prima di perdere la vita in combattimento senza nemmeno il conforto di una tomba, di un fiore: <Domani partirò per chissà dove, quasi certo per andare alla morte . . . Perdonami dell’immenso dolore ch’io ti reco e di quello ch’io reco al padre mio e a mia sorella, ma credilo mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, al mare nostro per la Patria mia naturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati della Galizia o in quelli sassosi della Serbia, per una Patria che non era la mia . . . Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso selvaggio>. 
L’inclemenza del tempo, veramente incredibile per una giornata di fine maggio, non ha frenato lo slancio dei partecipanti.
Le Associazioni d’Arma della Regione sono accorse in generosa gara aderendo con entusiasmo alla nobile iniziativa “Progetto Albo d’Oro”.
È presente, fra Esse, la Federazione Grigioverde di Trieste, che dal 1949 è impegnata nell’onorare tutti i Caduti, senza discriminazioni e nel salvaguardare la storica italianità delle Terre Giulie. Conta di riunire nello stesso pietoso abbraccio tanto gli eroici Irredenti quanto coloro che caddero con onore sui campi di battaglia vestendo l’uniforme asburgica.
È questo lo spirito che anima tutti i Veterani riuniti nelle varie Associazioni d’Arma.
Discende proprio dalla nostra cultura: Onore perenne a chi torna con gli scudi o sugli scudi.
Trieste, 2 giugno 2013
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Gen. B. (ris.) Riccardo Basile

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