Il
Progetto
La
riedizione del diario di guerra di Mario Muccini “Ed
ora andiamo! Il romanzo di uno scalcinato”
è stata curata da Sergio
Spagnolo,
studioso degli eventi della Grande guerra, socio dell’Associazione
Storica Cimeetrincee e del Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra
della Società Alpina delle Giulie.
Alla
riedizione hanno collaborato Fabrizio
Corso
da Modica (RG) per le integrazioni fra la prima e seconda edizione
(censurata e riveduta) e Paolo
Seno
da Mestre (VE) per la veste grafica.
Si
tratta di un diario di guerra di un ufficiale italiano che ha
combattuto sul Carso e sulle Alpi e Prealpi Carniche e Giulie durante
la Grande Guerra.
La
riedizione è arricchita da sei appendici, una per ogni settore, dove
Muccini aveva combattuto, scritta dai maggiori esperti storici di
quei luoghi:
Mitja
Juren
del Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra della Società Alpina delle
Giulie (GRSGG), guida storica esperta di Sentieri di Pace per il
Monte S.Michele autore di numerose pubblicazione sulla Grande Guerra
tradotte anche in lingua slovena: Il Carso dimenticato 1-2, Monte S.
Michele – Debela Griža, La memoria del Brestovec – Spomin
Brestovca.
Roberto
Lenardon
del Comitato scientifico del Museo di Kötschach – Mauthen,
rappresentante per l’Italia dell’Associazione
Dolomitenfreunde-Amici delle Dolomiti, maggior esperto del Pal
Piccolo – Kleiner Pal che ha messo a disposizione anche numerose
foto dell’archivio dei Dolomitenfreunde.
Antonio
Scrimali,
presidente onorario del GRSGG, creatore del Catasto Epigrafia Grande
Guerra, autore di alcune fra le più famose guide sui campi di
battaglia, autentiche pietre miliari per tutti gli appassionati e
studiosi.
Guido
Alliney,
storico, membro del GRSGG, maggior esperto del Mrzli Vrh – Monte
Mrzli (Slo) sul quale ha condotto profondi studi e ricerche che
l’hanno portato a pubblicare: Mrzli Vrh - Una montagna in guerra,
Mrzli, la battaglia dimenticata e il recente Caporetto sul Mrzli.
Željko
Cimprič,
fondatore del prestigioso Kobariški Muzej – Museo di Caporetto
(Slo), vicedirettore e curatore delle mostre temporanee del museo,
guida storica.
Mauro
Zattera,
sociodell’Associazione Storica Cimeetrincee, ricercatore e guida
storica del fronte Trentino e del Garda, consulente di Paolo Rumiz
per quel tratto di fronte nel suo recente: “L’albero
tra le trincee”
e autore con Riccardo Belladonna della guida: “Sentieri di
confine”.
Questo
libro, dimenticato per molti anni, poco noto probabilmente a causa
del titolo che non lascia presagire che si tratti di un diario di
guerra, è citato in molti saggi storici della grande guerra.
In
accordo con la figlia di Mario Muccini, Annamaria che vive a Firenze
e con molte associazioni culturali e storiche, istituzioni e aziende
italiane e slovene, si è scelto di legarlo a un’iniziativa
benefica senza scopo di lucro che consiste in una raccolta di fondi
da destinare ai lavori recupero della chiesetta di un ex cimitero
militare italiano che si trova a Plave – Plava (Slo) sulle rive
dell’Isonzo. Un pregevole manufatto, costruito dai soldati italiani
della brigata Firenze nel 1916, che conserva al suo interno numerose
epigrafi e lapidi posizionate dai costruttori e dai parenti dei
caduti. Nel cimitero erano sepolti 3546 caduti che sono stati
riesumati nel 1938 per essere poi traslati nel Sacrario di Oslavia.
Il
libro sarà offerto in omaggio a chi contribuirà con un’offerta
minima "pro chiesa di S. Luigi".
Si
tratta della prima iniziativa transfrontaliera di questo genere.
A
questa iniziativa partecipano: Associazione Culturale Juliaest,
Gruppo di ricerca storica Isonzo, Društvo Šoska Fronta, Kobariški
Muzej, Associazione Storica Cimeetrincee, Gruppo Ricerche e Studi
Grande Guerra, Museum 1915-18 vom Ortler bis zur Adria, Sentieri di
Pace, Pot Miru Fundacija, Dolomitenfreunde, Istoreco, Museo Civico
del Risorgimento di Bologna, Studio Bibliografico Ofi, Hotel San
Martin, Tiro a segno nazionale sezione di Venezia, 4Land Cartography.
Ed
è patrocinato da: Provincia di Gorizia – Carso 2014+, Občina
Miren-Kostanjevica, Comune di Savogna-Občina Sovodnje ob Soči,
Občina Kanal ob Soči, Comune di Sagrado, Provincia di Enna, Zavod
za varstvo kulturne dediščine Slovenije-Območna enota Nova Gorica,
Občina Brda, Pot Miru.
La
pubblicazione del libro è stata sostenuta della Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia.
La
chiesetta di San Luigi in una foto d’epoca e allo stato attuale
Il
Libro
Il
racconto di Muccini inizia in Sicilia dove viene assegnato a una
brigata di fanti siciliani, il 147° fanteria della brigata
Caltanissetta che ha la sede a Castrogiovanni, l’odierna Enna.
Arriva in zona di guerra sul Monte San Michele nell’ottobre del
1915, dove viene quasi subito ferito gravemente al petto.
Le descrizioni delle tragiche condizioni in cui attaccavano i soldati italiani su quel settore del fronte sono qualcosa che difficilmente si riesce ad immaginare ma la capacità di Mario Muccini sta proprio nel fatto di saper descrivere in un modo impressionante e coinvolgente quelle situazioni con una capacità letteraria assolutamente unica.
Le descrizioni delle tragiche condizioni in cui attaccavano i soldati italiani su quel settore del fronte sono qualcosa che difficilmente si riesce ad immaginare ma la capacità di Mario Muccini sta proprio nel fatto di saper descrivere in un modo impressionante e coinvolgente quelle situazioni con una capacità letteraria assolutamente unica.
Appena
rimessosi in sesto, nonostante il parere contrario dei medici volle
tornare al fronte, nel frattempo il suo reggimento si era spostato
sul fronte della Carnia.
Passato
indenne attraverso le maglie della censura, troviamo l’unico
riferimento scritto in quell’epoca alla fucilazione di
Cercivento, fatto che venne reso noto solo negli anni ’70.
Sul Pal Piccolo, dove sui fanti siciliani combattono in alta montagna
gomito a gomito con gli alpini, comanda un reparto alla conquista del
baluardo austro ungarico di Vetta Chapot . Per questa azione viene
decorato per la prima volta con la medaglia di bronzo al valor
militare.
Nel
novembre del 1916 torna nuovamente sul Carso a Hudi Log – Boscomalo
e a Nova Vas (Slo) descrive nuovamente le orribili condizioni di vita
nelle trincee dove ci si poteva muovere solo di notte, mentre di
giorno bisognava restare immobili nel fango fino al ginocchio e dove
infezioni, congelamenti ed epidemie erano all’ordine del giorno.
Particolarmente
toccante è il racconto dell’incontro con un ufficiale austriaco
ferito a morte che gli affida il portafogli da spedire ai famigliari.
Dopo
la IX battaglia dell’Isonzo la Caltanissetta cambia nuovamente
settore, nel gennaio del 1917 viene trasferita sul Monte Mrzli nei
pressi di Tolmin – Tolmino (Slo), uno dei più terrificanti settori
del fronte, una sola descrizione vale per tutte:
“Si
stava come le rondini appese ai cornicioni”.
In
un susseguirsi di attacchi e contrattacchi subiscono gli effetti di
una mina collocata sotto le linee italiane e i bombardamenti a gas.
Muccini rimane leggermente intossicato ma prima di perdere i sensi
organizza i soldati sbandati e terrorizzati dalla devastante
esplosione e questo gli frutta una nuova decorazione.
Vengono
decritti nuovamente altri aspetti poco noti di quella guerra, come la
distribuzione di mutande di gomma contro i gas urticanti, episodi di
giustizia sommaria da parte di ufficiali verso chi si rifiutava di
andare all’assalto, di suicidi, di faticose corvées mentre le
licenze per i fanti siciliani restavano sospese per paura che giunti
a casa disertassero.
La
sua brigata il 24 ottobre 1917 viene travolta a causa delle posizioni
indifendibili, assiste alla fine del colonnello Maurizio Piscicelli
una delle uniche medaglie d’oro al valor militare concesse durante
quei giorni, mentre inizia la grande ritirata attraverso il Friuli:
Cividale, Udine, Campoformido, Codroipo, Aviano, Pordenone e Sacile.
Saccheggi,
violenze, diserzioni… un esercito che si sfascia nella completa
mancanza di ordini e di organizzazione.
La
brigata decimata viene sciolta, Muccini destinato a un’altra
brigata dove serve fino al termine della guerra.
Per
Muccini è il momento di dismettere l’uniforme e
indossare nuovamente gli abiti civili ed esce dalla caserma per
l’ultima volta.
Non
gli resta che dire:
Ed
ora, andiamo!
Associazione
Storica Cimeetrincee
Gruppo
Ricerche e Studi Grande Guerra - SAG
sono alla ricerca di una copia del libro da acquistare. mi potete aiutare?
RispondiEliminaMuccini nel suo scritto parla della morte di mio Zio Caporal Maggiore Carlo Raffaelli nella notte del 7 marzo 1917 sullo Sleme Basso
grazie
Augusto Di Gianfrancesco
a.digianfrancesco@libero.it
Augusto Di Gianfrancesco